Sappiamo che la condizione di peccato ha come conseguenza la lontananza
da Dio. E, in effetti, il peccato è una modalità con cui noi ci allontaniamo da Lui. Ma questo non significa che Lui si allontani da noi.
È questa speranza che spinge a prendere coscienza del disorientamento
che spesso prende la nostra esistenza, proprio come è avvenuto a
Pietro ...: «E subito un
gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto:
“Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”. E, uscito
fuori, pianse amaramente» (Mt 26,74-75). L’evangelista è
estremamente sobrio. Il canto del gallo sembra cogliere un uomo ancora
confuso, poi egli si ricorda delle parole di Gesù e finalmente si spezza
il velo e Pietro comincia a intravedere tra le lacrime che Dio si
rivela nel Cristo schiaffeggiato, insultato, rinnegato da lui ma che per
lui va a morire. Pietro, che avrebbe voluto morire per Gesù, adesso
comprende che deve lasciare che Egli muoia per lui. Pietro voleva
insegnare al suo Maestro, voleva precederlo, invece è Gesù che va a
morire per Pietro; e Pietro questo non lo aveva capito, non lo aveva
voluto capire.
Pietro si accorge che aveva sempre rifiutato di lasciarsi amare, aveva sempre rifiutato di lasciarsi salvare pienamente da Gesù, e quindi non voleva che Gesù lo amasse del tutto.
Papa FrancescoPietro si accorge che aveva sempre rifiutato di lasciarsi amare, aveva sempre rifiutato di lasciarsi salvare pienamente da Gesù, e quindi non voleva che Gesù lo amasse del tutto.
Da: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2018/documents/papa-francesco_20180309_celebrazione-penitenziale.html
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