... L’ammonimento di Gesù è sempre attuale: anche oggi l’uomo costruisce
immagini di Dio che gli impediscono di gustare la sua reale presenza.
Alcuni si ritagliano una fede “fai di te” che riduce Dio nello spazio
limitato dei propri desideri e delle proprie convinzioni. Ma questa fede
non è conversione al Signore che si rivela, anzi, gli impedisce di
provocare la nostra vita e la nostra coscienza. Altri riducono Dio a un
falso idolo; usano il suo santo nome per giustificare i propri interessi
o addirittura l’odio e la violenza. Per altri ancora Dio è solo un
rifugio psicologico in cui essere rassicurati nei momenti difficili: si
tratta di una fede ripiegata su sé stessa, impermeabile alla forza
dell’amore misericordioso di Gesù che spinge verso i fratelli. Altri
ancora considerano Cristo solo un buon maestro di insegnamenti etici,
uno fra i tanti della storia. Infine, c’è chi soffoca la fede in un
rapporto puramente intimistico con Gesù, annullando la sua spinta
missionaria capace di trasformare il mondo e la storia. Noi cristiani
crediamo nel Dio di Gesù Cristo, e il nostro desiderio è quello di
crescere nell’esperienza viva del suo mistero di amore.
Impegniamoci dunque a non frapporre alcun ostacolo all’agire
misericordioso del Padre, ma domandiamo il dono di una fede grande per
diventare anche noi segni e strumenti di misericordia.
PAPA FRANCESCO - UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro - Mercoledì, 7 settembre 2016