Spazio e tempo (1/3)

 

Spazio e tempo

Prima Parte (1/3)

 Gli occhi di Gesù

 “Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale”. (Prefazio delle Domeniche del T.O.II, Il mistero della redenzione)


Come in un viaggio interiore, nel buio della fede, percepisco il mistero, che è fuori di me, contemplando la potenza dell’Essere, che è Oceano infinito d’Amore.

Dio, Atto Puro d’essere, Essere per essenza, Trinità di Relazioni Sussistenti, ha misericordia di noi peccatori.

Il Figlio nasce dalla Vergine. Concepito a Nazareth, nasce a Betlemme, muore e risorge a Gerusalemme, e da lì abbandona questo nostro pianeta per ritornarvi un giorno.

Tutto in questa nostra terra, pianeta del sistema solare, immerso nell’immenso cosmo, che appena ora iniziamo a conoscere e a immaginare. Nel nostro tempo e nel nostro spazio: poco più di 2000 anni fa, in Palestina.

Il Logos, per mezzo del Quale tutte le cose sono state fatte, entra a far parte del cosmo e della storia del genere umano, per sempre, per la vita eterna.

Quel corpo di Uomo, nato da Donna, morto in Croce, che fu sepolto e che è risorto da morte, ora siede alla destra del Padre.

È disceso dal cielo, discende agli inferi, risorge dai morti ed è salito al cielo.

In Sé Stesso ricapitola ogni cosa: La Divinità increata, l’umanità (corpo e anima), il creato, tutte le cose visibile ed invisibili.

Mi domando:

Il Figlio di Dio, come Dio, è il creatore anche del tempo e dello spazio, questo tempo-spazio, che stiamo conoscendo scientificamente e lentamente.

Penso a Gesù, in quei poco più di trent’anni vivente sul nostro pianeta.

Egli, dotato dal primo momento del concepimento della scienza infusa e della visione beatifica, realtà che mai lo hanno abbandonato, nemmeno nel tempo della morte, conosce ogni cosa, conosce i segreti dei cuori, cosa ben più difficile di altre conoscenze.

Con i suoi occhi, di bambino prima e di uomo adulto poi, contempla il cielo stellato. Che cosa vedono i suoi occhi divini? Le profondità del cosmo gli sono ben note. Egli, che chiama le stelle per nome, conosce ogni stella, galassia, pianeta … fino ai confini dell’universo. Nulla gli è oscuro o ignoto.

Sue sono le energie, la materia, ogni atomo, ogni forza, ogni legge. Lui comanda, ed esse obbediscono. Egli cammina tra le stelle, come camminava sulle acque. Domina e comanda ad ogni legge fisica come quando ha calmato il vento e la tempesta sul lago, ha vinto la  morte risorgendo da morte, è uscito dal sepolcro ed è entrato a porte chiuse nel Cenacolo.

Suo era il piano preparato nel cuore di Dio per Adamo ed Eva e tutti i loro figli e figlie, per un tempo senza fine del tempo e in uno spazio senza confini né termini. La nostra umanità era destinata a dominare il cosmo, a coltivare terre su pianeti lontani, dominare forze e distanze ed energie cosmiche, portare con sé nei viaggi interstellari quei semi di piante e fiori, quegli animali d’ogni genere e specie, che Dio Padre aveva donato come dote ad Adamo ed Eva e a tutti i loro figli.

Adamo ed Eva conoscono, danno il nome alle cose, percepiscono tutta la realtà: divina, materiale e spirituale.

Distinguono il suono del vento e delle fronde dalla voce divina, angelica ed umana. I suoni Adamo ed Eva li chiamano per nome. Le loro voci, le voci di Dio e degli angeli portano loro messaggi di vita. Una sola voce porta loro un messaggio di morte.

Riconoscono e ascoltano la voce di Dio e sentono il Suo passo nel giardino.

Ma ascoltano e credono anche al nemico di Dio e del genere umano. Peccano. Ecco il mistero del peccato originale. Loro peccano per il genere umano. 

Ora il serpente non parla più, non li può più ingannare. Ma si nutrirà della polvere del suolo, polvere dalla quale sono tratti gli esseri viventi e alla quale torneranno. Sarà il principe di questo mondo, fino a quando il Forte lo legherà: «Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa» (Marco 3,27). Verrà Colui che ha detto: "Non abbiate paura. Io ho vinto il mondo".

E' sempre Dio che inizia. Li cerca e ancora parla loro. Promette il Salvatore, che sarà sì un loro discendente, ma figlio della Vergine. Credono, ora credono veramente alla Parola di Dio, ora sanno che Dio li renderà partecipi di una stirpe regale, sacerdotale e quasi divina. Ma alla fine. Alla fine della terribile battaglia tra la stirpe della Vergine e la stirpe del serpente.


Dotati della fede, speranza e carità teologali, doni di quell’unico Battesimo celebrato nel giardino terrestre, si incamminano su questa terra per percorrerla fino alla fine del tempo, di questo nostro tempo.

I corpi ritornano polvere e dalla polvere sorgeranno i nuovi corpi umani. Ma sono plasmati con amore da Dio, Creatore e Redentore di ogni anima umana. Egli è il Signore.

Ad ogni bimbo concepito Dio assegna un suo angelo, che vede sempre il Suo Volto. Se il bimbo crescendo ascolterà la sua voce, lo condurrà alla Casa del Padre.

Fine Prima Parte (1/3)

Matilde

Nessun commento:

Posta un commento