Dai 4 luoghi




Dai 4 luoghi


Ecco il suono delle trombe dell’ultimo giorno.
Ecco il moto finale del cosmo e l’inizio del moto ultimo dei cieli e terra nuovi.

Le cose, che sono perché in principio “Dio disse”, ora sono tutte qui, convocate alla presenza di Colui, che “in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”.

Il moto delle cose, iniziato quando “Dio disse”, risponde alla chiamata delle trombe. Trema e freme, il moto, che scuote ogni cosa. Attende.
Il moto dall’inizio del tempo e dello spazio muove ogni cosa.
Doveva proseguire all’infinito, espandersi nel e col cosmo, percorrere ed estendere l’universo. 
 Il moto. Lo senti? Lo vedi? 
Ascolta e senti: miriadi di palpiti, di respiri, di sospiri, di sbadigli, di suoni e fruscii. Colori e calore. Gambe, ali, mani, pinne, zampe. Occhi, orecchie, nasi e bocche. Forme, gusti, sapori e odori.
Tutto un movimento. Questa è la vita della terra e dell’universo.

In stelle, comete, pianeti e galassie. Silenzi, luci, calore, freddo, movimento. Questa è la vita dell’universo. Armonia, forza e potenza.


 Mi domando: e la morte? E’ parte del moto? Sì e no.
I frutti e le erbe nutrono e non muoiono.
Raggiungono così la pienezza della loro esistenza. Prima e dopo il peccato originale dell’uomo?
E gli animali? Conoscono una morte diversa, dopo il peccato originale dell’uomo?
Se Adamo ed Eva perdono col peccato originale l’immortalità, trascinano nella morte anche il regno animale?
Oppure nella terra si scatena la furia dell’inferno e gli angeli infernali sconvolgono il generare e il perire del genere umano e anche del regno animale?


 Certo che era necessaria la morte per l’uomo. 
Deve decomporsi quel corpo che porta scritto nella carne, per generazione, le conseguenze del peccato originale. 
E’ necessario per asciugare ogni lacrima, che i ricordi del male fatto e subito, stampati nel cervello e nella memoria, periscano con la carne. 

I corpi sono polvere. 

E polvere tornano le cicatrici del male incise nella carne, nella psiche e nella mente.
L’anima, allora, cosa ricorda? Conosce.
 
Ora la luce trema e freme, perché, convocata dal suo Signore, consegna il suo tragitto e il suo percorso, gli spazi e i silenzi illuminati. Attende.
Ora i confini dell’universo sono raccolti e precipitano sulla terra.

La terra restituisce i corpi dei morti. 

La terra convoca la materia dai confini dell’universo.
Il cielo e la terra di prima non ci sono più. 


Ora le anime umane scendono o salgono dai 4 luoghi: paradiso – purgatorio – inferno – viventi sulla terra.
I risorti sono miriadi di miriadi,schierati come in un immenso spazio, esteso come e più
dell’universo.

Corpi maschili e femminili. 
Corpi sani, belli, giovani, perfetti. 
Non più ferite, non più freddo, non più lacrime.
Il bimbo non nato accanto alla madre. 
Il carnefice accanto alla vittima. Generazione per generazione.
Il genere umano è ora al completo: Adamo ed Eva riconoscono l’ultima generazione, l’ultimo concepito.
Ora si conclude la paternità e la maternità umana.
Il numero degli eletti è compiuto.
Ora si manifesta l’opera della Redenzione: siamo tutti corpi ad immagine e somiglianza del Risorto.
La morte è stata vinta.

Ora siamo dinnanzi al Giudice, Colui che è il Risorto dai morti. Accanto c’è la Madre, Colei che stava sotto la Croce.
Ora inizia il grande giudizio dei singoli e della umanità. 

Siamo tutti innalzati alla partecipazione intellettiva della conoscenza e della scienza di noi stessi, di tutta la storia umana e di ogni singolo essere umano. 
Avremo le risposte ai nostri perché. 
Conosceremo i segreti dei cuori. 
Vedremo le nostre azioni e le nostre parole e i nostri pensieri. Si apriranno infatti i libri e verranno distesi i papiri.

La nostra conoscenza umana sarà pienamente raggiunta da ogni singolo individuo del genere umano. 
Conoscenza oltre la scienza infusa dei nostri progenitori, oltre la conoscenza del bene e del male. 

Conosceremo in pienezza Chi è l’Agnello senza macchia, seduto sul trono, Colui che può aprire i sigilli. 
Conosceremo tutti gli individui dell’unico genere umano, maschi e femmine. 
Risurrezione dei corpi e conoscenza intellettiva umana ci affratella per l’eternità. 
Conosciamo e ci conosciamo.


Sappiamo che la materia del nostro corpo sarà immortale. 
E che immortale sarà il luogo dove vivremo il giorno senza tramonto.

La conoscenza intellettiva è offerta a tutti e tutti parteciperemo, secondo la capacità individuale, alla pienezza della conoscenza e della scienza dell’Uomo Gesù, il Risorto. 
Conosceremo il singolo, come già la Madre di Dio conosce fin da ora. Lei che è la Donna vestita di sole.

E la volontà individuale? Il libero arbitrio? 

Sapremo e tutti sapranno : due sono le realtà ultime: Paradiso ed inferno.

Matteo 25,31-46
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».


Ora le anime, venute dai 4 luoghi, sono partecipi della vittoria del Cristo sulla morte. 

Ora ogni individuo umano è completo della sua anima e del suo corpo, maschile o femminile. Immortale.
Ora tutti riconoscono in ogni individuo umano un proprio fratello o sorella, incontrati nella lunga o breve vita terrena.

Ora sanno che il Signore Gesù è un individuo del genere umano, nostro fratello, il Salvatore del genere umano.
Promesso da Dio ai nostri Progenitori, è nato dalla Vergine nel tempo.
Come fratello di ogni figlio di Adamo ed Eva, Egli ha reclamato sua proprietà ogni concepito umano.

Ora si rompono le file
Ora due sono i luoghi: paradiso ed inferno. Il purgatorio e la terra non sono più.
La volontà dei singoli, fissata per sempre nella scelta ultima, si solidifica. Non cambierà in eterno.

I “benedetti” sono resi partecipi in pienezza della natura divina. Si aprono i cieli dei cieli.
L’intelletto dei singoli individui si apre alla visione beatifica di Dio, che E’ Padre e Figlio e Spirito Santo.
Vedono il Volto di Dio. Vedono il Signore Gesù, in cui abita corporalmente tutta la divinità.
La loro volontà è la volontà del Padre.

I “maledetti” non vedono Dio. 
A loro non è concesso.
Mancherà per sempre al loro intelletto la conoscenza divina.
A loro basta la loro volontà.



Ora ritorna il moto, fatto partecipe della materia immortale.

Il corpo del genere umano si muove.
Individui scendono o salgono. Non seguono la generazione.

Qualcuno è invitato più vicino.
“I pubblicani e le prostitute vi passeranno davanti nel regno dei cieli”.
Lazzaro e il ricco epulone sono separati.
Vi è gioia per il peccatore pentito.
Corone e palme per martiri e giusti e santi.
Ecco la Gerusalemme celeste.
Ecco il Corpo Mistico di Cristo.
Ecco la Chiesa Trionfante in eterno.
Liturgia celeste. Canti di lode.
Ordine. Armonia. Sicurezza. Pace. Gioia infinita.

E i corpi? Non sono spirituali come l’anima. Ma corpi di risorti, come quello di Gesù e di Maria Santissima.
Loro; Gesù e sua Madre, sono andati fin dall’inizio a prepararci un posto.
Tessuti, musica, fiori, canti … cosa ci aspetta? 
Lo sapremo e sarà gioia grande, gioia immensa. Tutto ciò che è bello, tutto ciò che è buono e tutto ciò che è vero lo ritroveremo in pienezza.

Già da ora abbiamo le avvisaglie, già su questa terra.
Penso. 
Da dove: la Sacra Sindone, la Madonna di Guadalupe, le Ostie Consacrate, le apparizioni, alcuni corpi di santi?
I segni li abbiamo.

Ma c’è chi non vuole prendere parte alla festa. Ha altri interessi.
Eppure anche questi sono risorti. 
E il prezzo del riscatto dal peccato originale è parte del loro corpo.
Cristo Gesù è anche loro fratello. E questo sarà in eterno il fuoco che tormenterà questi nostri fratelli dannati.
Non sono parte della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo.
Sono parte del nostro genere umano, redento dal Cristo e strappato con diritto alla morte e al potere degli inferi. 
 Appartengono al Signore Gesù e i Suoi ministri li governeranno per l’eternità.

Anche per loro il Salvatore sta preparando un posto.

Quando ritornerà ci mostrerà ogni cosa. E noi comprenderemo.

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