... Ma nell’intraprendere il cammino del dialogo con individui e culture,
quale dev’essere il nostro punto di partenza e il nostro punto di
riferimento fondamentale che ci guida alla nostra meta? Certamente esso è
la nostra identità propria, la nostra identità di cristiani. Non
possiamo impegnarci in un vero dialogo se non siamo consapevoli della nostra identità.
Dal niente, dal nulla, dalla nebbia dell’autocoscienza non si può
dialogare, non si può incominciare a dialogare. E, d’altra parte, non
può esserci dialogo autentico se non siamo capaci di aprire la mente e
il cuore, con empatia e sincera accoglienza verso coloro ai quali
parliamo. E’ un’attenzione, e nell’attenzione ci guida lo Spirito
Santo. Un chiaro senso dell’identità propria di ciascuno e una capacità
di empatia sono pertanto il punto di partenza per ogni dialogo. Se
vogliamo comunicare in maniera libera, aperta e fruttuosa con gli altri,
dobbiamo avere ben chiaro ciò che siamo, ciò che Dio ha fatto per noi e
ciò che Egli richiede da noi. E se la nostra comunicazione non vuole
essere un monologo, dev’esserci apertura di mente e di cuore per
accettare individui e culture. Senza paura: la paura è nemica di queste
aperture. ...
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Santuario di Haemi - Domenica, 17 agosto 2014
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/august/documents/papa-francesco_20140817_corea-vescovi-asia.html e
http://www.news.va/it/news/papa-francesco-parla-della-chiesa-in-asia-dialogo
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