lunedì 14 maggio 2018

Ritrovare le radici

... Erano tutti lì ad aspettarmi; quando sono arrivato, come fanno i giovani, hanno fatto chiasso. Io mi sono avvicinato per salutarli e pochi davano la mano: la maggioranza erano con il telefonino: foto, foto, foto… Selfie. Ho visto che la loro realtà è quella: quello è il mondo reale, non il contatto umano. E questo è grave. Sono giovani “virtualizzati”. Il mondo delle comunicazioni virtuali è una cosa buona, ma quando diventa alienante ti fa dimenticare di dare la mano. ... Ti salutavano così. Dobbiamo fare “atterrare” i giovani nel mondo reale. Toccare la realtà. Senza distruggere le cose buone che può avere il mondo virtuale, perché servono. E’ importante questo: la realtà, la concretezza. Per questo torno su una cosa che ho detto ...: le opere di misericordia aiutano tanto i giovani. Fare qualcosa per gli altri, perché questo li concretizza, li fa “atterrare”. Ed entrano in un rapporto sociale 
... Devono ritrovare le radici, attraverso il dialogo con i vecchi, con gli anziani, perché i genitori sono di una generazione per la quale le radici non sono molto salde. Ma si può andare al dialogo con i vecchi, con gli anziani. Non dimentichiamo quello che dice il poeta: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito, viene da quello che ha sotto terra”: andare alle radici. Uno dei problemi, a mio giudizio, più difficili, oggi, dei giovani è questo: che sono sradicati. Devono ritrovare le radici, senza andare indietro: devono ritrovarle per andare avanti. 
 INCONTRO DEL SANTO PADRE FRANCESCO CON LA DIOCESI DI ROMA
Basilica di San Giovanni in Laterano - Lunedì, 14 maggio 2018


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