venerdì 31 gennaio 2014

... Proprio la figura di Urìa ha suscita la riflessione conclusiva del Santo Padre: «Io vi confesso che quando
vedo queste ingiustizie, questa superbia umana» o «quando avverto il pericolo, che io stesso» posso rischiare, «di perdere il senso del peccato — ha ammesso — penso che fa bene pensare ai tanti Urìa della storia, ai tanti Urìa che anche oggi soffrono la nostra mediocrità cristiana ». Una mediocrità che prevale
quando «perdiamo il senso del peccato e lasciamo che il regno di Dio cada».
Le persone come Urìa, ha detto, «sono i martiri non riconosciuti dei nostri peccati». Così, ha aggiunto il
Pontefice, «ci farà bene oggi pregare per noi, perché il Signore ci dia sempre la grazia di non perdere il
senso del peccato e perché il regno non cali in noi». E ha concluso invitando «anche a portare un fiore
spirituale alla tomba di questi Urìa contemporanei, che pagano il conto del banchetto dei sicuri, di quei cristiani che si sentono sicuri. E che, senza volerlo, o volendolo, fanno gli omicidi del prossimo».

Papa Francesco, 31.1.14
Da: http://www.news.va/it/news/il-papa-se-perdiamo-il-senso-di-dio-il-peggiore-de
L'Osservatore Romano, del 1.2.14, p.8

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