... Nei Giardini Vaticani ci sono diverse opere artistiche;
questa, che oggi si aggiunge, assume però un posto di
particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il
significato che esprime. Infatti non è solo
un’opera celebrativa, ma un invito alla riflessione e
alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno
della fede. Michele – che significa: "Chi è
come Dio?" – è il campione del primato di Dio,
della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per
ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai
suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il
diavolo. E san Michele vince perché in Lui è
Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il
male è vinto, l’accusatore è smascherato,
la sua testa schiacciata, perché la salvezza si
è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo.
Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto
dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è
più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza
è offerta ad ogni uomo. Nel cammino e nelle prove
della vita non siamo soli, siamo accompagnati e sostenuti
dagli Angeli di Dio, che offrono, per così dire, le
loro ali per aiutarci a superare tanti pericoli, per poter
volare alto rispetto a quelle realtà che possono
appesantire la nostra vita o trascinarci in basso. Nel
consacrare lo Stato Città del Vaticano a San Michele
Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo
getti fuori.
Cari fratelli e sorelle, noi consacriamo lo Stato
Città del Vaticano anche a San Giuseppe, il custode di
Gesù, il custode della Santa Famiglia. La sua presenza
ci renda ancora più forti e coraggiosi nel fare spazio
a Dio nella nostra vita per vincere sempre il male con il
bene. A Lui chiediamo che ci custodisca, si prenda cura di
noi, perché la vita della Grazia cresca ogni giorno di
più in ciascuno di noi.
INAUGURAZIONE DI UN NUOVO MONUMENTO A SAN
MICHELE ARCANGELO, PRESSO IL PALAZZO DEL GOVERNATORATO, E
CONSACRAZIONE DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO A SAN
GIUSEPPE E A SAN MICHELE ARCANGELO
http://attualita.vatican.va/sala-stampa/bollettino/2013/07/05/news/31356.html
Da: L'Osservatore Romano del 5.7.13, pagina 4