Le immagini esposte nella mostra «Dittatura vs Speranza» — promossa a Roma, nella Pontificia Università della Santa Croce, dall’Ambasciata Ceca presso la Santa Sede, e patrocinata tra gli altri dalla Segreteria di Stato della Santa Sede — dicono da sole, senza bisogno di commento, la brutalità e l’accanimento di quel lungo periodo — quarant’anni! — che ha infangato il nome e la fama di civiltà della Nazione cecoslovacca. Fu una pagina nera e sanguinosa della storia civile e
lunedì 3 dicembre 2012
Un esempio di resistenza
Un esempio di resistenza
Le immagini esposte nella mostra «Dittatura vs Speranza» — promossa a Roma, nella Pontificia Università della Santa Croce, dall’Ambasciata Ceca presso la Santa Sede, e patrocinata tra gli altri dalla Segreteria di Stato della Santa Sede — dicono da sole, senza bisogno di commento, la brutalità e l’accanimento di quel lungo periodo — quarant’anni! — che ha infangato il nome e la fama di civiltà della Nazione cecoslovacca. Fu una pagina nera e sanguinosa della storia civile e
religiosa del Paese. Nasceva da una ignoranza sfacciata, da una prepotenza senza limiti, e soprattutto da un programma di distruzione della religione cattolica, che prendeva le proprie veline dall’ateismo marxista e dalla politica bolscevica, a esso ispirata.
Le immagini esposte nella mostra «Dittatura vs Speranza» — promossa a Roma, nella Pontificia Università della Santa Croce, dall’Ambasciata Ceca presso la Santa Sede, e patrocinata tra gli altri dalla Segreteria di Stato della Santa Sede — dicono da sole, senza bisogno di commento, la brutalità e l’accanimento di quel lungo periodo — quarant’anni! — che ha infangato il nome e la fama di civiltà della Nazione cecoslovacca. Fu una pagina nera e sanguinosa della storia civile e
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