“In un numero sempre maggiore di Paesi e’ legalizzato l’affitto
dell’utero, la peggiore degradazione del corpo femminile, ridotto a
produttore di bambini”. E’ un passaggio dell’omelia della messa di
Ferragosto del Cardinale di Bologna Carlo Caffarra nel Parco di Villa
Revedin, in occasione dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. ”Lo
splendore e la dignita’ del corpo e’ veramente riconosciuta nella nostra
cultura? Ci sono purtroppo molti fatti che ci dicono di no. L’uso
impudico del corpo della donna – ha detto ancora Caffarra – e’ spesso il
mezzo per reclamizzare e vendere prodotti di ogni genere. Il fatto che
la persona umana e’ persona-uomo e persona-donna, e’ oggi considerata
una diversita’ che non ha in se stessa e per se stessa significato e
valore. Non si riconosce piu’ la ricchezza spirituale che si trova
diversamente nel corpo della donna e nel corpo dell’uomo”. Se il corpo
di Maria ”e’ gia’ stato glorificato, come lo sara’ il nostro, il corpo
non e’ un bagaglio di cui dobbiamo, prima o poi, scaricarci come di un
peso. Il nostro corpo e’ la nostra persona, e la nostra persona e’ il
nostro corpo. La redenzione, la salvezza della nostra persona non
sarebbe vera, non sarebbe totale se non fosse anche la redenzione, la
salvezza del corpo. Non possiamo separare il corpo dalla persona, e
considerarlo come fosse ‘qualcosa’ e non ‘qualcuno’: lo stesso rispetto
che si deve alla persona, lo si deve al suo corpo. Considerate, fratelli
e sorelle, come tutti i doni della salvezza ci vengono dati attraverso
il corpo. E’ il corpo del bambino che e’ lavato nel S. Battesimo; e’ la
nostra fronte che e’ stata unta nella Cresima; e’ mangiando una piccola
ostia che noi ci uniamo al corpo di Gesu’; e’ unendo umanamente i loro
corpi, che gli sposi portano a compimento la sacramentalita’ del loro
matrimonio”.
Card. Carlo Caffarra - Bologna, 15 agosto 2013 (
http://www.caffarra.it/)
Testo tratto da periodico internet - Google News del 15.8.13